Se ti va lascia qui la tua parola in libertà.
Dietro gli scogli di San Pietro
Protagonista il fuoco
Il tempo delle cose
Sentiero d'amore
S'è spenta
24 ottobre 2002
Senza parole
Non era estate
Primitiva passione
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DIETRO GLI SCOGLI DI SAN PIETRO 1° Premio concorso letterario Portovenere nel 2000
______________________________________________________________________S'E' SPENTA premiata 2° posto la rocca di San Miniato 1996
Fuoco nel bosco
il bosco ha bruciato,
foglie nuove o gialle -
tutto grigio, nero,
silenzio, ora la fiamma
non c'è, tutto bruciato
s'è spenta
- silenzio - montagne
di cenere su vecchie radici morte
e tronchi dentro vuoti-
emanano odore di nulla-
tra gli sterpi che si
erano accesi, tra i rami
rotti caduti giù
- erano rumori e crepitii
e colori -
silenzio, grigio, nero,
tutto bruciato
la fiamma si è spenta.
fossili di vita le impronte
di bestie fuggite
le impronte di bestie
restate come
i tronchi dentro vuoti
- emanano il puzzo del nulla -
legati alla terra
per forza
per amore
che per sempre sulle radici
non possono altro -
ed ora silenzio.
grigio. nero.
tutto bruciato
la fiamma s'è spenta.
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24 ottobre 2002 2° Premio a La Rocca Città di S. Miniato 2009 - xvii premio letterario internazionale
E fu tempesta. Di grandine,
di fulmini, di venti potenti
che scioglievano vele assicurate.
E fu tempesta. Di pioggia,
di onde, di marosi cavi come bocche
spalancate ad inghiottire e sputare.
Via.
Dentro vortici inattesi e
più affamati, turbini verso il buio.
Aiuto. Impotenza.
Aiuto. Paura.
Aiuto. Voce infinita.
Poi nell'urlo più straziante,
arriva l'abbraccio morbido di
un ricordo non mio,
di tempeste altre mai vissute,
mille e mille volte vissute.
Una forza dal passato che mi inonda,
e placa la paura.
Seguo la mia tempesta,
ne ascolto i tuoni, non mi oppongo più.
Ora silenzio.
Ora quiete.
Ora, la sento.
Il suo primo pianto.
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SENZA PAROLE
Seduta tra i miei pensieri,
ascolto parole che userei
per descriverti le cose che sono.
Per spiegarti gli astratti quadri
del mio passato,
o le proiezioni vaghe dei miei
"vorrei".
Ascolto parole che direi
per guidarti al mio fiume
limpido e curioso,
tra sassi tondi, erbe e pesci,
tra filari di pomodori profumati
dove, fermata da ragni paurosi,
non sono passata mai.
Ascolto parole che bisbiglierei
per trascinarti sensi e fantasie
sul viola dei glicine
che tanto odiavo e conoscevo
intorno casa,
per svelarti l'amore
per l'eterno di quella Chiesa
che nasce, muore, dal mare, nel mare.
Ascolto parole che userei
per condurti ai segreti di
grotte di gnomi scovate da bambina,
fino ad accompagnarti qui.
A sedere con me,
a vivere il verde di un'alba nuova,
di occhi sospesi nella luce del mattino,
di un silenzio così pieno,
da non dover usare parole.
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NON ERA ESTATE
Salto di un grillo
svegliato dal calore
d'un ceppo arroventato,
dalle mani del fuoco.
Ma non è estate.
Chissà se lo sa...
Pezzi di immagini
viste solo su palpebre
assonnate, restano
leggeri, nell'aria polverosa e muta
di casa mia.
Dove torno.
Dopo aver assaggiato
sapori proibiti
di un futuro che
non è ancora vicino.
Come il salto d'un grillo.
Svegliata dal calore
d'un camino e di ceneri accese.
Ma non era estate...
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PRIMITIVA PASSIONE (Lerici 1999)
Alberi al vento,
in oscillazione perpetua,
scandiscono con onde e maree
i tempi di questa notte.
Vele che in estate svanirebbero lontane
ora sguarnite come piante secche.
Ed io passeggio al profumo del mare,
lungo il paese che dorme, fino alle spiagge.
Non è festa alcuna, mestizia regna,
solo la frescura di primavera mi sorprende,
e quell'ombra sicura, là di lato,
che rompe di tanto il riflesso lunare.
Paese o gatto sornione, avvoltolato
su se stesso, bene al caldo,
centro del mondo.
In barba ai turisti, con l'aria costante
di luogo raccolto e familiare.
Ma qui dalla Venere,
la spiaggia guarda lontano;
i miei occhi, 'sta sera con lei.
non sento freddo, ho voglia di mare io,
dell'onda che colpisce la pelle;
non voglio le scarpe della ragione.
La sabbia come pavimento di casa.
Poi nel silenzio, pazzia mi prende,
in un attimo tolgo i pensieri,
e mi ritrovo a piedi nudi, nuova,
a saltare tra piccoli flutti gelati.
Freddo. Sì, ma vitale.
In barba ai turisti, con l'aria di casa,
tra alture e fondali,
primitiva passione.