sabato 1 giugno 2013

Violenza sulle donne, confessione di una figlia

TESTIMONIANZE | Fratelli d'Italia

questa è la mail, non scritta bene ma sincera e sofferta che ho scritto a Giorgia Meloni. Perchè la Meloni? Perchè mi piace punto. In mezzo a tanto marcio e tante parole, lei mi piace.
Ma non discuto di politica, che poi ognuno fa quel che crede.
Discuto di una cosa importante.
Se tra di voi ci sono persone che hanno vissuto qualcosa di simile, non esitate a scrivere. Se vorrete potrete lasciarmi un commento, oppure mandarmi una mail privata. Io non posso aiutarvi in senso pratico, ma parlarne aiuta, fare proposte aiuta, non dimenticare aiuta.

9 commenti:

  1. ho appena letto la mail... non ho vissuto esperienze simili, ma dalle tue parole emerge come ti sei sentita e come ti senti ancora. Non posso fare nulla per cancellare o farti dimenticare, ma ti mando un grande abbraccio!
    Clelia

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  2. La possibilità di denunciare una violenza, fisica o psicologica, non dovrebbe avere una data di scadenza, perché il dolore non ha scadenza.
    Non resta che sperare che quel coraggio di dire "basta" arrivi al più presto e chi purtroppo vive queste situazioni trovi la forza di parlare e denunciare.
    Un abbraccio.

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  3. Io spero anche che, oltre a togliere la scadenza alla violenza, comincino a valutarla per quella che è e prendano seri provvedimenti.
    Troppe volte si legge sul giornale che la vittima aveva già denunciato, una, due, tre volte... ma "loro" non possono fare nulla se non lo beccano sul fatto!! E anche quando lo beccano, la pena è talemente lieve che dopo qualche mese esce di galera, sempre che ce lo mandino... e troviamo un'altra vittima sul giornale...
    Non lo considerano un reato grave, esattamente come la pedofilia, sono reati minori... quasi considerati delle bravate!!!
    Invece secondo me sono equiparabili all'omicidio!
    Una donna o un bambino/a violentati si porteranno dietro per il resto della vita (sempre che l'aguzzino gliela lasci... la vita) un dolore, una vergogna, uno strazio che nessuno potrà mai cancellare.
    Una donna o dei bambini che subiscono violenze ripetute e sistematiche, fisiche o psicologiche che siano, non potranno mai cancellarle e la loro vita non potrà mai essere "normale", nel peggiore dei casi, il loro carattere, il comportamento, le reazioni verranno talmente condizionati da diventare loro stessi cattivi e da vittime si trasformeranno in aguzzini!!
    Qualcuno è fortunato e riesce seppur tenendosi dentro tanto dolore, ad andare avanti in maniera più o meno equilibrata e magari ad essere felice!!
    Ok mi son sfogata abbastanza per il momento :)
    Ale ti mando un grossissimo abbraccio

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    1. é per questo che dobbiamo parlarne, è per questo che CHI SA COS'E' DAVVERO deve parlare, perchè da fuori non si può capire, chi ci è passato può provare a spiegarlo, può provare a spiegare che la realtà vista da dentro è deformata, così tanto da non essere paragonabile ad una visione normale. Se da uno schiaffo ti riprendi, dalla violenza psicologica non ti puoi difendere, arriva piano piano, ti annienta giorno per giorno, ti isola, ti annulla l'io, i pensieri, i sogni, le fantasie, la consapevolezza di sè. Ci vogliono regole, ci vogliono leggi. E ci vuole che queste leggi non vengano disattese per leggerezza. Il problema in Italia è la forte cultura patriarcale che ancora vive, anche se in alcuni luoghi ormai poco, ma ancora è nelle teste, laddove la donna lavoratrice rietra a casa e fa da mangiare e il marito lavoratore si siede. Alle cose piccole ci arriveremo col tempo. SPeriamo si riesca a partire con quelle importanti. Rispetto, dignità ed educazione. Molto parte dalle donne. Poichè quei figli, quegli uomini, hanno avuto ed hanno delle madri.

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    2. Infatti è un circolo vizioso... troppo spesso sono le madri, che non denunciando, condannano i figli a crescere in modo diverso ma sono anche quelle stesse madri che vengono annientate dalla violenza fisica e psicologica e non hanno la forza di uscirne! E intorno hanno una società indifferente che non si accorge di nulla... o meglio... se ne frega!
      E le istituzioni che si riempiono la bocca di paroloni... non danno l'aiuto concreto che ci si aspetterebbe, e sistematicamente declassano questo tipo di violenza. Le leggi... o non ci sono o non vengono applicate oppure ancora vengono applicate al rovescio.
      Infatti ci sono anche quelle donne coraggiose che denunciano...
      Mi viene in mente l'ultimo episodio che vede protagonista una donna che ha denunciato il marito e si è vista portare via i figli, ha avuto la grandissima forza di spirito di filmare con il cellulare mentre i suoi figli le chiedevano piangendo se li avrebbero uccisi... come è successo a quell'altra povera cristiana, ti ricordi quella scena vergognosa passata ai TG in qui la polizia va a prendere il bambino a scuola e lo trascina letteralmente per terra per portarselo via?
      E mi vengono in mente altri esempi di donne che hanno chiesto aiuto e hanno ricevuto l'ennesimo pugno in faccia!!!
      Ma bisogna continuare a lottare!!

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    3. sì. bisogna anche tenere conto di quelle donne che gridano al lupo al lupo per trarne vantaggi (e ce ne sono, lo so per certo), con i loro gesti morficano e sminuiscono la sofferenza delle vere vittime :(

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  4. Ho letto i vostri commenti e desidero abbracciare (seppur virtualmente) tutte le vittime dell'indifferenza e della crudeltà di questa società che pretende di essere "democratica"!
    E' vero, questi drammatici episodi denotano una forte mentalità patriarcale, dove la donna (considerata consapevolmente l'elemento "debole") è ritenuta oggetto di proprietà, giocattolo sessuale, da punire se osa avere una sua libertà di pensiero, di vita, di espressione.
    Grazie per aver condiviso quest'immensa piaga che affligge tutti, perchè non ci devono essere distinzioni tra chi ha sperimentato sulla propria carne e chi no, bisogna considerarlo come un dolore collettivo che pretende sacrifici e che va, contro l'ottusità dei governanti, sconfitto attivamente..

    "Tutti hanno la cittadinanza umana." Don Gallo

    Ely

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    Risposte
    1. bellissimo iil tuo commento Ely, un dolore collettivo... , siamo troppo spesso barricati dietro i nostri problemi, incapaci di sentire l'altro, anche in cose molto più piccole e nelle realtà quotidiane. La citazione di Don Gallo è ricchissima di significati e va oltre. Guardiamo senza vedere, sentiamo senza ascoltare, un invito a tutti allora, sono felice che questo piccolo post chiami alla riflessione, sono felice se regala un po' di speranza o uno strumento in più-.

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